Donna, dammi da bere

23 03 2014
Guercino, Cristo e la donna samaritana (1640-41)

Guercino, Cristo e la donna samaritana (1640-41)

 

Gesù ha bisogno di un piccolo gesto prima di rivelarsi, un piccolo gesto dell’uomo anche insignificante, ma un’azione grande e dirompente per Lui, un atto di misericordia che vada oltre tutte le barriere fittizie tra gli uomini, un’opera di solidarietà apparentemente marginale, ma che impone di fermarsi e vedere l’altro accanto a noi. “Dammi da bere”: è bastato rispondere un piccolo sì perché si creasse il vero miracolo, lo svelamento di Dio. Gesù da sempre ci conosce, gli stanno a cuore tutte le vicende della nostra vita, sa sfruttare anche  i nostri difetti per farli diventare pregi, perciò anche la curiosità e la concretezza un po’ gretta della Samaritana diventa un veicolo della conoscenza di Gesù. La sua socievolezza, la sua apertura che forse è è stata la causa dei suoi troppi mariti e amanti è la stessa che le permette di sapere che tutti gli uomini sono uguali, giudei e samaritani e tutte le altre sono solo sciocchezze che servono ai potenti per mantenere il loro potere, un modo violento per dividere le persone tra loro. E’ una forza della natura, un’istintiva questa donna che lascia l’anfora e va in paese a dire a tutti chi ha incontrato e nella sua semplicità capisce di essere stata conosciuta e valorizzata. Nella sua spontaneità quasi infantile riconosce per evidenza il miracolo. La sua conoscenza del mondo le fa intendere la verità di chi ha di fronte. Per questo Gesù le dice con chiarezza di essere il Messia, è proprio la Samaritana l’unica persona che non fa parte del suo stretto entourage a cui lo dice nei Vangeli (gli altri sono Maria sua madre, Pietro, Giovanni, Giacomo e indirettamente la Maddalena e Giuda). E questo ci fa comprendere quanto la apprezzasse.

Un piccolo gesto di misericordia viene ripagato con il centuplo di amore e di gioia.

cristo e la Samaritana

Buddham saranam gacchāmi
Dhammam saranam gacchāmi
Sangham saranam gacchāmi