Mio padre, il mio assassino

4 02 2012

 

Ha strappato il figlio dalla braccia della nonna

e ha vagato senza meta lungo il Tevere,

poi mentre un poliziotto stava per fermarlo,

l’ha gettato nel fiume come un fagotto.

Mentre Roma era tutta bianca di neve

e il cielo era velato da fiocchi lenti infiniti

Le acque gelate hanno nascosto e sommerso

quella piccola vita di sedici mesi

Chissà che cosa ricorderà del nostro mondo

che l’ha ucciso prima ancora di conoscerlo

Forse solo le urla dei litigi dei suoi genitori

Forse l’ultimo abbraccio crudele di suo padre

chiuso nel silenzio della colpa

Il sorriso della mamma che non era lì ad aiutarlo…

Un altro sacrificio di un innocente

perché il cuore dell’uomo cambi

Ma gli uomini non cambiano non vogliono cambiare.

E il fiume scorre ancora.


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