MEDITANDO SUL BODHISATTVA DELLA PIENA CONSAPEVOLEZZA

26 12 2008
22 Dicembre 2008
manjusri
Disse poi il Beato: «La vita è breve Manjusri: che farai dunque?»
«Venerabile Shakyamuni, – disse Manjusri – Io prenderò rifugio nel tuo Corpo di Verità, prenderò rifugio nella Parola, prenderò rifugio nella Comunità spirituale. Cercherò di praticare la generosità, la moralità, la pazienza, l’energia, la sapienza, la concentrazione per giungere all’illuminazione.»
«Hai detto bene Manjusri, – rispose il Beato – da oggi sarai chiamato sapiente. Io ti dico che anche cominciando da una sola di queste perfezioni tu potrai giungere all’assenza di rinascita.
Ma per realizzare il perfetto risveglio sii come il loto che nascendo nel fango sboccia sull’acqua e la sua luce si spande su tutti gli esseri senzienti. Nelle tue meditazioni scambiati con essi, così domerai la tua mente, e nella compassione otterrai la natura del Buddha.»
Poi chiuse gli occhi e dalla zona in mezzo alle sopracciglia un raggio di luce si sprigionò:
« Da oggi – disse ancora il Beato – Om ah ra pa tsa na dhih, sarà il tuo mantra, per tutti coloro che vorranno conoscere e comunicare la sapienza»

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