E’ uscito il fumetto di Cristiano Silvi e dei suoi studenti sulla pazzia di Orlando

13 06 2009
Questa sera sono proprio contenta: mi sono arrivate alcune copie del fumetto che Cristiano Silvi, insegnante di Ed. Artistica alla Scuola Media Statale U. Nistri di Roma nonché grafico e fumettista, ha pubblicato di recente sulla pazzia di Orlando, ispirandosi all’Orlando Furioso. Nella parte finale del suo lavoro ha voluto inserire alcune "note a margine" sul poema ariostesco che avevo pubblicato su questo blog qualche tempo fa… Sono stata costretta a sintetizzare un po’ rispetto allo scritto originale, ma ne è valsa la pena perché il fumetto, come potete vedere dalle foto, è proprio molto bello! Complimenti ancora a Silvi e ai suoi studenti!

LA STRAORDINARIA MODERNITA’ DELL’ARIOSTO – Note a margine dell’Orlando Furioso
Mi ha sempre colpito la capacità dell’Ariosto di osservare il mondo con il disincanto, il distacco e la superiore saggezza degni di un filosofo antico. I suoi giudizi sull’uomo e sulla società non sono mai scontati e, soprattutto, dimostrano una notevole tolleranza; un fatto veramente sorprendente, considerando che ci troviamo agli inizi del Cinquecento e che talvolta molti dei suoi punti di vista appaiono progressisti ancora oggi. Tutto ciò ci spinge a riflettere: non saremmo noi uomini del XXI secolo ad essere tornati indietro a grandi passi?

LA TOLLERANZA PER IL DIVERSO
Innanzitutto, si nota la tolleranza e la stima di cui nell’Orlando Furioso godono parecchi musulmani i quali, lungi dall’essere considerati dei nemici in quanto tali, ricoprono ruoli di grande rilievo. E’ interessante anche notare che, poiché il tono dell’opera è quasi sempre leggero, quando l’Ariosto inserisce degli elementi patetici o tragici essi risultano ancora più forti e significativi, colmi di quella malinconia rassegnata e potente, di compianto, che solo i grandi poeti sanno esprimere.

L’IMMAGINE DEL NEMICO
Spesso quando si tratta di descrivere un nemico la saggezza dell’Ariosto ci sorprende ancora, smentendo le apparenze: anche l’avversario, visto da vicino, spesso è molto diverso da come potremmo immaginarcelo.
Perciò anche il nemico è ben diverso da come si dipinge e spesso le sue ragioni sono degne di pietà e rispetto. Tra l’altro, anche i cristiani non sono sempre figure positive o con comportamenti degni della loro fede, come, per esempio, colui che sferra il colpo di lancia contro il povero Medoro. Per non parlare dello stesso Orlando con la sua follia, o, ancora, all’inizio del poema, della puerile diatriba tra Rinaldo e Orlando per il possesso di Angelica, quasi fosse una merce.

IL VELATO PACIFISMO
Nel poema si respira un’atmosfera di velato «pacifismo», anche nell’ambientazione: buona parte si svolge in ambito agreste a contatto con la natura. Nella foresta l’uomo può ritornare semplicemente un essere naturale, dimenticando la guerra e le contese, sentirsi soltanto un essere umano.
Inoltre, il pensiero dell’Ariosto schierato apertamente contro la violenza, è testimoniato anche dall’episodio, sempre nell’Orlando Furioso, dell’archibugio, considerato un’arma infernale, che viene gettato nelle profondità del mare e il poeta commenta: “Mai più si vanti il rio per te valer”.

LA «VENDETTA» DI AMORE SU ANGELICA
Inoltre, sempre a proposito dei musulmani, proprio di uno di questi si innamora la donna più ambita, Angelica, cioè di quell’unico uomo sulla terra allora conosciuta che non sa chi lei sia veramente.
L’oggetto del desiderio di tutti sposerà un soldato semplice e pagano. Un’ironia evidente sulla più bella donna del mondo, ma anche il prevalere della convinzione (la quale ovviamente, porta acqua al mulino dell’Ariosto) che non bastino mille qualità e fortune per essere amati, ma a volte sia più importante un cuore generoso.

LA FOLLIA DEL MIGLIORE DEGLI UOMINI
Patetica appare, poi, la figura di Orlando, il quale, convinto com’è di essere il migliore, non prende neppure in considerazione l’idea di una sconfitta e quando apprende dell’amore di Angelica per Medoro, prova «il dolor che tutti gli altri passa», non lo accetta, semplicemente non può tollerare che qualcuno possa non essere in suo potere, tantomeno l’amata. L’Ariosto punisce la presunzione di chi, baciato dai doni della fortuna, credendosi il migliore, vuole sempre primeggiare. E l’autore punisce anche Angelica perché colei che aveva tutti ai suoi piedi, Rinaldo compreso, viene colpita da Amore per mezzo di questo giovane di oscuri natali.

L’AMORE PIAGA E TRAGEDIA
E che dire dell’amore? Le più acute analisi su questo sentimento spesso evanescente e allo stesso tempo fortissimo, le dobbiamo proprio all’Ariosto.
Tutti rincorrono qualcuno che rincorre qualcun altro e così via e quasi mai si cerca la stessa persona, ma in un girotondo senza fine ognuno è sempre innamorato di chi fugge

LA LUNA DELLE ILLUSIONI
E veniamo alla luna, tema sempre caro all’Ariosto e che qui torna con maggiore forza: nell’Orlando Furioso è il luogo dove finiscono tutte le umane vanità e passioni, le adulazioni, le lusinghe femminili, i favori dei potenti.
L’unica cosa che gli uomini dovrebbero tenere con loro e che invece viene dimenticata lì è la saggezza. Anche il senno va insieme ai pensieri e agli acquisti fallaci degli uomini, perché è malsicuro e negletto: gli uomini non si curano affatto di dove sia né di perderlo per correre dietro a qualunque sciocchezza. Un uomo sembra affermare l’Ariosto non può mai essere sicuro neppure di se stesso, essendo continuamente sottoposto al divenire del tempo e del caso.
IL LABIRINTO DELLA VITA
Tutto l’Orlando Furioso è costruito come un labirinto del caso, dove talvolta incontri e scontri si susseguono involontariamente. Tutto diventa imprevedibile, e ciò che oggi per noi è assolutamente certo, domani scorrerà via con il tempo. Spesso l’itinerario dell’uomo si riduce ad un vagare senza meta per tornare al punto di partenza. Ancora una volta, per l’Ariosto, la vita dell’universo e quindi dell’uomo è circolare e torna sempre al suo inizio, come la ruota di Fortuna, colei che mena instancabile la ruota dei destini umani sembra aver cura solo dei folli e spesso spregia sentimenti e valori. Certo, la virtù la può battere, ma solo con la costanza anche nelle avversità, perché Fortuna scherza con il destino umano e spesso ruota la sventurata vittima fino al fondo, quanto più l’ha volta verso l’alto:
Quanto più su l’instabil ruota vedi
di Fortuna ire in alto il miser uomo,
tanto più tosto hai da vedergli i piedi
ove ora ha il capo, e far cadendo il tomo.


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One response to “E’ uscito il fumetto di Cristiano Silvi e dei suoi studenti sulla pazzia di Orlando”

19 06 2009
anonimo (09:51:23) :

grazie Rossana, grazie a te per avermi permesso d’inserire il tuo scritto!

caramente.

Cristiano