NON AL DENARO, NON ALL’AMORE, NE’ AL CIELO… SOLO ALL’UOMO – Ricordando Fabrizio de André
11 01 2009Fabrizio è stato un grande poeta, il poeta delle piccole storie che diventano esemplari. Il poeta dei desideri e degli incanti della vita, dei sogni cullati e talvolta infranti. Ha cantato le nostre domande e la capacità tipicamente umana di giocarsi tutto per realizzare un sogno, come accade al suo "Malato di cuore". Così ha voluto interpretare i personaggi dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters: le loro storie una volta compiute nella morte, rappresentano la vita di tutti noi.
E forse il suonatore Jones di Non al denaro, non all’amore né al cielo è proprio lui…
In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.
Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.
Libertà l’ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.
Libertà l’ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.
(La musica è di un giovanissimo e geniale Nicola Piovani)
Doverosissimi i tuoi omaggi a chi ha saputo tanto dire e tanto emozionare, restando ad ascoltare le vite degli altri per raccontarcele a modo suo.
Ricordiamo De Andrè, un genio della musica italiana. E ricordiamo “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, uno tra gli album più belli di sempre.