ISRAELE – DIARIO DI VIAGGIO – 5. Mare di Galilea – Sulle orme di Cristo 

4 08 2012

All’orizzonte è solo una striscia di azzurro un po’ più scura che si distingue perché è contornata di monti, il lago di Tiberiade, che esagerando qui chiamano mare di Galilea, fondamentale per la sopravvivenza dello stato di Israele, dato che il Giordano, per i nostri standard è poco più di un rigagnolo e gli altri fiumi sono torrentizi e stagionali. Siamo qui alla ricerca delle testimonianze dei primi discepoli, Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni e Matteo che erano di Cafarnao, e di Cristo stesso che cominciò la sua predicazione dalla Galilea. Qui si sono svolti molti fatti importanti per la religione cristiana, compresi diversi miracoli, perché, a quanto pare, proprio da queste parti Gesù era solito ritirarsi in meditazione.
Qui Cristo camminò sulle acque e ammonì Pietro, che lo aveva seguito, di non avere abbastanza fede perché, preso dalla paura, stava cominciando ad affondare. Qui sulla riva, dove oggi sorge il santuario detto del Primato, Cristo risorto affidò a Pietro la guida della Chiesa. «Simone, mi ami tu?». «Sì, Signore, io Ti amo». E così l’amore fu più forte del tradimento…

Molti cercano di andare ad immergere almeno le mani nell’acqua di questo lago per quanto di per sé sia piuttosto torbida e fangosa. Vado anch’io o almeno ci provo.

Anche se il lido è piuttosto inospitale e di fatto si rischia di scivolare e di fare un bagno non programmato. Io riesco bene o male nell’impresa ma, l’amico che mi ha accompagnato in questo viaggio vorrebbe forse camminare sulle acque, perché, non riuscendo a tenersi in piedi sulle pietre del greto, casca quasi dentro!

Il monte delle Beatitudini dove Cristo enunciò i suoi più famosi insegnamenti, è un giardino di pace pieno di piante e fiori dal quale si gode una splendida vista sul lago.

Qui tutti cantano o leggono le scritture, pellegrini di ogni nazionalità si avvicendano dentro la chiesa che presenta grandi finestre rivolte al panorama ad altezza d’uomo.

Altre finestre sotto la cupola dorata ricordano invece le beatitudini enunciate da Cristo proprio in questo luogo.

Anche qui, come negli altri santuari cristiani, la testimonianza antica deve essere vista dai fedeli all’interno della chiesa anche se, in questo caso, la “reliquia” è il lago stesso; più spesso, invece, l’oggetto di venerazione è inglobato nella costruzione.

Purtroppo qui è difficile trovare santuari antichi, molti sono stati costruiti ex novo o ricostruiti. In questo caso la costruzione ex novo in stile neoromanico è opera dell’architetto italiano A. Barluzzi molto noto in Terrasanta perché negli anni ’30 fu incaricato da Mussolini della costruzione di diversi santuari in alcuni luoghi significativi per la fede cristiana, anche quando in zona esisteva già qualche precedente chiesa ortodossa.

 

 

In genere gli interventi sulle rovine degli edifici precedenti, quando esistono, risultano molto pesanti e discutibili.


Arriviamo poi a Cafarnao dove Cristo si trattenne a lungo anche perché qui c’era la casa di Pietro del quale, ricordano i Vangeli, guarì la suocera, compiendo poi altri miracoli come quello dell’indemoniato e molte guarigioni come quella del servo del centurione; 
 

ma il rapporto con questa città non fu dei migliori: infatti si indignò con gli abitanti perché non avevano creduto nonostante questi segni: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, “sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!”.


Il sito è proprietà dei francescani dalla fine dell’800, ma, sebbene si intuisca la presenza di una grande città romana, poche testimonianze sono state portate alla luce.

 L’unica parte accuratamente scavata è una zona dove si riteneva che ci fosse la casa di Pietro e dove oggi ci sono le rovine della basilica bizantina di cui si possono vedere gli scavi da dentro la chiesa moderna fatta erigere sopra il sito archeologico.

Inoltre molto interessante è la sinagoga risalente nella forma attuale al II secolo d.C, della quale restano diverse colonne e il portale. Attraverso dei saggi fatti negli strati più antichi sono state scoperte anche le tracce della sinagoga precedente risalente probabilmente all’epoca in cui Cristo vi insegnò assiduamente.


I
n genere sono i francescani a occuparsi attivamente dei diversi luoghi sacri di Terrasanta, spesso incoraggiando gli scavi alla ricerca dei siti antichi ricordati nei Vangeli, anche se francamente questa insistenza mi pare un po’ morbosa.

 

A dire la verità credo che conti il ricordo degli insegnamenti più della certezza che ci si trovi sul luogo esatto di certi eventi narrati dai testi sacri.

 

 
La nostra guida, però, sostiene che molti, soprattutto quelli che vanno in pellegrinaggio – e non in un tour culturale come noi – sono piuttosto ossessionati dall’idea che i luoghi e gli oggetti venerati nei santuari siano sacri, e siano esattamente quelli ricordati nei Vangeli.

 

 

Una generale sindrome della reliquia che mi lascia alquanto perplessa…


Qui vicino, sempre sul lago di Tiberiade a Tabgha si ricorda il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.


Purtroppo anche qui la costruzione attuale è del 1982 sul luogo di due precedenti santuari: uno costantiniano, che conteneva, appunto, sotto l’altare la roccia sulla quale Cristo aveva posato i pani e i pesci; successivamente nel V secolo fu sostituito da una chiesa bizantina di cui si possono ancora vedere parti dei bellissimi mosaici pavimentali.


Si trattava di una basilica cruciforme a 5 navate della quale restano purtroppo solo frammenti. Bisogna considerare anche che la zona oltre ad essere politicamente così turbolenta è anche soggetta a forti terremoti che molto spesso hanno determinato la rovina delle precedenti costruzioni. La depressione del Mar Morto, infatti, si trova lungo la faglia che partendo dal Kenya forma il Mar Rosso per giungere fino in Israele creando anche il mare di Galilea.


Tra le immagini raffigurate negli antichi mosaici, opera di esperti artigiani egiziani, è molto interessante il nilometro che serviva appunto nell’antico egitto per segnare l’andamento delle piene del Nilo e intorno, troviamo molte figure di uccelli tra le quali spicca la cicogna che sconfigge il serpente, simbolo ovviamente della vittoria di Cristo sul Maligno.

 


Al centro del presbiterio, davanti all’altare, troviamo il mosaico dei pani e dei pesci, che sono rispettivamente due e quattro, perché il quinto pane si considera Cristo stesso.


Questo miracolo appare così importante per i cristiani perché dimostra più di ogni altro che Dio ha bisogno degli uomini: infatti solo attraverso la generosità di coloro che avevano i pochi pani e i pesci e li hanno messi a disposizioni di tutti Cristo ha potuto compiere il miracolo.
A pranzo ci fermiamo in un locale sul lago e naturalmente si mangia pesce, ma con scarsa soddisfazione: sa decisamente di fango e di lago. Per me è quasi immangiabile. D’altra parte anche l’acqua che esce dai rubinetti in genere ha il classico odore lacustre. tutti la bevono compresa me, ma non sono del tutto convinta della sua potabilità…


Ci rechiamo poi a Nazaret, famosa nei Vangeli almeno per due episodi: l’annunciazione e la predica di Cristo nella sinagoga dove annunciò di essere il Messia e fu pesantemente contestato e minacciato di morte.


Oggi il piccolo villaggio di cui parlano le scritture è diventato una città abitata in maggioranza da musulmani i quali si rivelano abbastanza aggressivi contro la religione cristiana: proprio lungo la strada verso la basilica dell’Annunciazione hanno appeso striscioni e manifesti che inneggiano ad Allah (come se poi non fosse lo stesso Dio…) e ci ammoniscono sul fatto che chi non crede in Allah andrà all’inferno anche se è cristiano.


Peccato che non si rendano conto che l’inferno è già qui, per come hanno reso questo territorio da entrambe le parti, non c’è affatto bisogno di attendere l’aldilà.


Un clima di odio che si intuisce e si taglia letteralmente col coltello. Dal canto loro, gli israeliani ne dicono di tutti i colori contro i musulmani, accusandoli di tenere malissimo le loro città sia abbandonando in giro l’immondizia sia perché i nuovi edifici vengono costruiti e poi cominciano ad essere abitati prima di essere finiti tanto che sembrano costantemente in uno stato di rovina.


Francamente, però, mi pare che tutte queste affermazioni siano in gran parte frutto del pregiudizio. Questa enorme differenza tra i luoghi abitati dagli israeliani e quelli dove vivono i musulmani io non la vedo. Perciò se non è guerra vera come minimo è guerra di parole. Anzi, a volte gli israeliani hanno la fissazione di rinnovare anche troppo le strutture antiche sacrificandone l’originalità e il fascino dei segni del tempo.



A Nazaret è possibile vedere la casa della Vergine o comunque una gruppo di grotte molto antiche dove all’epoca dei romani gli ebrei vivevano.

 

 

 


Esse sono inglobate nella basilica dell’Annunciazione che nella sua struttura attuale è stata costruita su progetto di Giovanni Muzio negli anni ‘60 dopo un’accurata indagine archeologica che ha permesso di portare alla luce i reperti di diverse chiese precedenti a partire da quella costantiniana, fatta costruire, secondo la tradizione, da sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino; seguono poi la chiesa crociata eretta da Tancredi di Altavilla (1101) e quella settecentesca costruita dai francescani prima dell’attuale.

 
La chiesa moderna è a due piani in modo tale che nella basilica inferiore si possano vedere le grotte dove la Vergine viveva e alcune rovine della chiesa crociata.

 

 

 

 Secondo la tradizione ortodossa, però, la Vergine prima sarebbe stata avvicinata dall’arcangelo Gabriele vicino alla fontana che oggi si trova accanto alla chiesa ortodossa di San Gabriele, poi sarebbe fuggita impaurita e l’angelo l’avrebbe seguita fino a casa dove le avrebbe fatto l’annuncio della maternità. “Presa la brocca, uscì a attingere acqua. Ed ecco una voce che diceva: “Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu tra le donne”. Essa guardava intorno, a destra e a sinistra, donde venisse la voce. Tutta tremante se ne andò a casa, posò la brocca e, presa la porpora, si sedette sul suo scanno e filava. Ed ecco un angelo del Signore si presentò dinanzi a lei, dicendo:
“Non temere, Maria, perché hai trovato grazia davanti al Padrone di tutte le cose, e concepirai per la sua parola”.

 


La sinagoga dove Cristo predicò sorgeva probabilmente nel luogo della cosiddetta chiesa-sinagoga crociata, oggi gestita dai cattolici greci melchiti, che sorge all’interno del mercato arabo nella città vecchia…

E’ affascinante seguire tutte queste storie basate anche sui vangeli apocrifi, in questo caso il proto vangelo di Giacomo, anche se a volte sembra un po’ assurda questa “concorrenza” di chiese…


Altrettanto affascinante è il portico intorno alla basilica dell’Annunciazione e l’interno della chiesa superiore con numerosissime immagine della Vergine donate da diversi stati e elaborate secondo la cultura figurativa e la tradizione dei più remoti paesi.


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